15 gennaio 2022 - Festa di Santo Arnoldo Janssen
Il 15 gennaio di ogni anno si festeggia Sant'Arnoldo Janssen, nato a Goch (DE) il 5 novembre 1837, fondatore della Congregazione dei Missionari Verbiti SVD (Società del Verbo Divino) a Steyl (Olanda) l'8 settembre 1875.
Dopo alcuni anni fondò anche due Congregazioni femminili. Arnoldo morì il 15 gennaio 1909.
La sua vita fu una permanente ricerca della volontà di Dio, di fiducia nella divina provvidenza e di duro lavoro. che la sua opera sia stata benedetta dal Signore lo testimonia lo stesso sviluppo: più di 6.000 missionari del Verbo Divino lavorano in 63 Paesi. Le missionarie Serve dello Spirito Santo sono più di 3.800, e più di 300 sono le Serve dello Spirito Santo dell'Adorazione Perpetua.
P. Arnoldo Janssen venne canonizzato il 5 ottobre 2003 da Papa Giovanni Paolo II.
Tanti Amici Verbiti erano presenti alla canonizzazione con ben due pullman, uno da Varone e uno dal Friuli V.G., e l’amico Carlo Rossi ha avuto l’onore anche di essere lettore durante la cerimonia in Piazza San Pietro.
Un particolare poco conosciuto di Sant’Arnoldo è la venerazione che aveva verso gli angeli tanto da dedicare a San Michele la prima casa missionaria di Steyl. Qui sotto alcuni passi ricavati dagli scritti dei biografi H. Fischer e A. Rohner.
15 gennaio - Festa di S. Arnoldo Janssen
Le richieste a San Michele e agli angeli di Sant’Arnoldo Janssen
“Tutti hanno ora l’opportunità di esprimere ai santi angeli la loro venerazione e gratitudine e di raccomandarsi alla loro intercessione cercando aiuti a questa chiesa e partecipando ai meriti della sua costruzione"
Arnoldo Janssen (Goch 1837-Steyl 1909) fu ordinato sacerdote nel 1861 e a seguito dell’incontro con il vescovo di Hong Kong mons. Timoleone Raimondi, decise di fondare una congregazione religiosa per l’apostolato nelle missioni estere. Nel 1875 a Steyl, in Olanda, diede inizio alla Società del Verbo Divino (più nota come i Missionari Verbiti), alla quale si affiancarono le Serve dello Spirito Santo.
La società missionaria, approvata nel 1901, ha avuto fin dall’inizio largo sviluppo in Oriente. Padre Arnoldo Janssen è stato beatificato da Paolo VI il 19 ottobre 1975 e Giovanni Paolo II lo ha canonizzato il 5 ottobre 2003.
Giovane devoto degli angeli
Secondo il suo biografo H. Fischer pochi hanno superato P. Arnoldo nella devozione ai santi angeli. Per un altro suo biografo A. Rohner “la devozione ai santi angeli del Fondatore si distacca talmente dal normale, da fare di P. Arnoldo uno dei maggiori devoti dei santi angeli di tutti i tempi”.
Il pensiero dei santi angeli svolse un ruolo assai importante già nella pietà giovanile di P. Arnoldo. Per uso della famiglia egli compose una preghiera della sera, nella quale si trova questa inconsueta formulazione: “Offriamo alla SS. Trinità l’obbedienza del nostro angelo custode e il servizio pronto e generoso di tutti gli angeli. Invochiamo tutti i cori degli spiriti santi, soprattutto il nostro angelo custode e lo ringraziamo per il suo amore”. La nota preghiera “L’angelo del Signore”, viene recitata due volte al giorno, Nell’esame di coscienza viene chiesto addirittura: “Mi sono dimenticato forse del mio angelo custode?”.
Un culto “segreto”
Da dove il ragazzo abbia ricevuto la spinta per questo orientamento della sua pietà non è dato di sapere. Nulla è noto al riguardo dei genitori. Risulta unicamente che Pietro, fratello di Arnoldo, sposato e padre di tre figli, chiamò questi: Michele, Gabriele e Raffaele. Risaputo è pure che Giovanni, un altro fratello di Arnoldo divenuto poi sacerdote, ebbe una grande devozione agli angeli.
Nella rivista “Piccolo Messaggero del S. Cuore” egli scrisse frequentemente sui santi angeli: dal 1880 in poi pose in copertina l’immagine di angeli circondanti la “gloria di Dio”; quando nel 1884/85 la copertina venne rinnovata, vi rimasero i tre arcangeli sorvolanti il Cuore di Gesù.
Il segno dell’Arcangelo
Nel 1874 mentre P. Arnoldo stava cercando luogo per fondare in istituto missionario per sacerdoti di lingua tedesca, gli fu offerto un edificio a Steyl proprio il 28 settembre, vigilia della festa di S. Michele: questo fatto venne interpretato dal Fondatore della Società del Verbo Divino come un particolare segno del Cielo. All’indomani, celebrando la messa, promise che avrebbe dedicato la nuova casa all’arcangelo S. Michele.
Un anno più tardi scrisse:
“La casa missionaria sarà posta sotto la speciale protezione di S. Michele. Sono persuaso di dovergli finora molto. Spero che egli ci protegga anche in avvenire. A Dio sia onore e gloria in eterno. Attraverso i suoi servi, egli ci dona le sue grazie e i suoi favori. Amiamolo sempre più e non separiamoci mai da lui a motivo della superbia, o dell’invidia o di altre colpe, come fece un tempo Lucifero; ce ne guardi S. Michele”.
La casa missionaria di San Michele
Il 16 giugno 1875 P. Arnoldo e i suoi primi collaboratori si consacrarono solennemente al Cuore di Gesù per l’opera missionaria: nella preghiera di consacrazione invocarono espressamente gli arcangeli Michele, Gabriele e Raffaele, unitamente a tutti i santi angeli. La fondazione di Steyl ricevette come nome ufficiale “Casa missionaria di S. Michele”. Nel giorno dell’inaugurazione, grazie anche alla protezione del nostro grande patrono San Michele, che fin dall’inizio è stato il terrore di satana e di tutti i suoi seguaci. Quando poi nel gennaio 1876 dette inizio a Steyl anche ad una tipografia, la dedicò pura a S. Michele.
Disse in quella occasione:
“dal momento che l’arcangelo Michele è il patrono della nostra casa, poniamo anche la tipografia sotto la sua protezione. Mediante l’umiltà egli debellò in cielo il demonio: ora è il signifero che porta la gloriosa bandiera dell’umile Cristo – Possa questa nuova tipografia, posta sotto la sua protezione, sconfiggere l’arrogante avversario di cristo, grazie all’umiltà della croce. S. Michele ci aiuti a vincere”.
Gli angeli custodi
Nella consacrazione compiuta il 16 giugno 1876, P. Arnoldo e i gli altri primi membri della Società promisero ciascuno: “Voglio essere servo del divin Verbo e pormi al servizio del re e della regina degli angeli”. Per quattro volte si accenna nella formula di consacrazione agli angeli. L’opera di Steyl crebbe tanto, che fu necessario procedere a più riprese all’ampliamento dell’edificio. Ogni costruzione offriva al Fondatore l’opportunità per esprimere il suo amore per gli angeli. Nel “Piccolo Messaggero del S. Cuore” egli promise che, a lavori compiuti, avrebbe collocata la Signora degli angeli, al principe degli angeli, e pregò: “Venite angeli custodi, aiutate a costruire e, al termine, prendete possesso di questa casa e fate che quanti vi abitano lavorino in maniera angelica, si santifichino e, con l’aiuto di Dio, dilatino il santo regno a danno di Satana, in onore vostro, a bene della Chiesa e per la gioia e consolazione di tutti i buoni cristiani”.
La chiesa degli angeli
Il 25 marzo 1881, giorno in cui la Chiesa ricordava l’annunciazione dell’angelo Gabriele a Maria SS.ma, venne portata a Steyl anche la prima pietra della nuova chiesa, protetta pure questa fin dall’inizio come “chiesa degli angeli”. Il Fondatore, dopo aver lamentato una eccessiva grettezza nella programmazione dell’edificio sacro, si rivolge ai devoti dei santi angeli con le parole:
“Tutti hanno ora l’opportunità di esprimere ai santi angeli la loro venerazione e gratitudine e di raccomandarsi alla loro intercessione cercando aiuti a questa chiesa e partecipando ai meriti della sua costruzione. Quando il 29 settembre 1882 la chiesa verrà inaugurata e dedicata ai santi angeli e alla Madonna loro regina, speriamo che gli angeli che dispongono finora di ben pochi santuari in loro onore, possano averne qui uno che risulti un baluardo contro lo spirito delle tenebre dilagante nel mondo”.
E così fu. La chiesa divenne un luogo di preghiera e di invocazione per i santi angeli, frequentata da numerosi e devoti pellegrini.
Testo: don Marcello Stanzione – tratto da https://it.aleteia.org
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